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Orti Insorti è un monologo con musica dal vivo ,vino e minestrone,scritto e raccontato da Elena Guerrini. Ha debuttato nel Luglio 2008, al festival di Armunia a Castiglioncello, ed è stato rappresentato in oltre 100 repliche in numerosi orti, giardini, poderi, mercati, parchi, scuole, festivals, musei, orti botanici, cascine, rive di fiumi, fattorie, vigne, valli ,campi di grano, prati e boschi e anche in qualche teatro particolarmente sensibile in : Italia, Svizzera e Stati Uniti.
CARMINA DANT PANEM
Il teatro al tempo dei g.a.s.
“I miti aborigeni sulla creazione narrano di leggendarie creature totemiche
che nel tempo del sogno hanno percorso in lungo e in largo il continente,
cantando il nome di ogni cosa in cui si imbattevano:uccelli,animali,piante,rocce e pozzi, e con il l
loro canto avevano fatto esistere il mondo.” (Chatwin 1989)
Avrei dovuto farla con il carro questa tournè,
Ho recitato nei poderi,sotto l'enorme chioma di un cerro,come i cantastorie di una volta ,in viaggio,narrare ,ascoltare,riraccontare.Facendomi pagare in prodotti,cibo,vino,ma anche storie sorrisi,emozioni.
ORTI INSORTI,REPLICA NUMERO 104,dai poderi della Maremma a quelli della Puglia,dai teatri di paglia agli orti urbani di New York,dagli ecovillaggi a i centri sociali, ai teatri con i velluti rossi .
In molti poderi dove mi recavo la domenica pomeriggio
con la mia sedia e mia storia ho dovuto spegnere la televisione sintonizzata su Domenica In. “Spegnete la televisione e aprite la porta al teatro”,è il mio motto che poi è diventato anche lo slogan del festival del teatro a baratto che si svolge a Manciano (GR) a Settembre da 3 anni, “A veglia “
(www.avegliaateatrocolbaratto.blogspot.com)
Ho trovato anfiteatri naturali in valli e boschi e gente che con la sedia in mano veniva ad ascoltare la mia storia,sono stata in ecovillaggi,nelle nuove comuni, nelle scuole,nei condomini solidali,nelle isole lontane e piccolissime,e in ogni luogo cèra qualcuno che mi chiamava e mi chiedeva questa storia.
Avrei voluto farla con il carro la turnè di Orti Insorti,trainata da 4 cavalli maremmani e fermarmi in sosta a bere nei casali,scambiare parole e farmi pagare con la biada per i cavalli e proseguire il percorso… e invece siamo andati in auto io e l’elfo musicista: Davide Orlando ( l'organettista dei Jurnater). Davide suona l’organetto dei pastori e il flauto dei boschi ,costruito da lui con un legno forato, siamo andati in tutta italia,da nord a sud,nord est, sud ovest, per un rito che si svolge fuori dai teatri.Ho incontrato bei volti rugosi di veri maestri,ho capito che il mi' nonno contadino maremmano che ha lottato per la terra era simile a molti nonni,pugliesi,campani,siciliani,emiliani,che
lavoravano la terra con le mani e si facevano i semi da soli.Realtà simili e paesaggi diversi.Porte aperte,tavole apparecchiate e tanta voglia di ascoltare queste storie che racconto.Il mio teatro è civile e conviviale,ci si racconta davanti a una minestra fumante e a un bicchiere pieno dal sapore antico.
In Puglia ci hanno offerto le orecchiette fatte con il grano bruciato,che sono i chicchi che rimangono dopo la trebbiatura,che i mezzadri tiravano su per il loro desco,
Abbiamo replicato Orti Insorti in cascine ,poderi,camini,aie, condomini e anche valli, prati e boschi se non pioveva, e qualche volta pure in qualche teatro piu’ illuminato,ma non nel senso che avesse molte luci,veramente illuminato .
Le luci ce le portiamo noi ,una “scheda tecnica “ contadina ,un filo di lampadine trovate in un podere,2 sedie ,un tavolino uno stereo piccolo con cd,e voglia di ascoltare.
Di podere in podere ,pagati a baratto :olio,
vino formaggio,farina,farro,prosciutto,uova…
Ricordo uno degli incassi piu’ alti : 75 litri di olio biologico toscano divisi poi in 50 a me e 25 al musicista,oltre la cena e il dormire,e mezza paga se il giovane musico trova quella sera la donzella con cui coricarsi, rapita dalle sue dolci note.
Questa narrazione con musica che dura 45 minuti,è il nostro pane…
Su un giornale un critico ha scritto di Orti Insorti: “ Un teatro che sa di terra e di pane”.E’ vero ,il mio teatro è il mio pane, il mio vino,il mio olio,il mio cacio,il mio olio.
Un giorno di fine estate del 2008 mi chiamano a fare uno spettacolo per la festa del Gas di Calci, “ Dove ci sarà una cena per il gas e vorremmo il tuo spettacolo”
dice la giovane ragazza al telefono. Calci è un paese in provincia di Pisa e vicino a Lucca ,ma che gli dico io ai dipendenti dell’azienda cittadina del gas? Il mi’ nonno Pompilio nato a Pratolungo il 14 di dicembre del 1904
usava il carbone ,lo andava a fà alla macchia e faceva pure la legna pè scaldassi, mi sento fuori luogo all’azienda del gas municipale,che direbbe
la mi’ nonna poi,la Gina, lei ha sempre usato solo la cucina economica che “ co la legna drentro “ scaldava la casa,cucinava,asciugava i panni e bolliva l’acqua pe’ lavassi.Mi sento davvero fuori luogo con Orti Insorti alla festa del gas municipale.Poi sinceramente io al metano preferisco le energie alternative!!
E che energie alternative ho scoperto quella sera a Calci!
Ho capito che i gas sono i G.A.S, e non il plurale di gas inteso come metano,sono i Gruppi Di Acquisto Solidale ,gruppi di persone che la pensano piu’ o meno nello stesso modo su argomenti quali: solidarietà,commercio equo,consumocritico,cibo,alimentazione,biologico,ambiente,inquinamento e insieme decidono
di non servirsi piu’ dalla grande distribuzione,cioè non fanno piu’ la spesa al supermercato ,ma si uniscono per comprare prodotti genuini ,biologici e freschi e soprattutto chilometro zero dai contadini o da piccoli produttori della filiera corta e poi si ridistribuiscono la spesa a seconda delle loro esigenze,con un risparmio a volte anche del cinquanta per cento rispetto ad alcuni supermercati ; alcuni G.A.S. adottano anche i campi di grano per avereil loro pane dal seme.Hanno nomi curiosi e fantasiosi: Il filo di paglia,gasati,a tutto gas, gaspiterina, gasgrilli….
gastone,non solo gas,gasiamoci,gasotto e sono convinti che ogni cosa sia possibile,persino vivere in un mondo diverso,in un mondo in cui la persona
venga prima del denaro. GASPITA!
Alcuni sono costituiti da pochi amici altri da moltissime famiglie.
Sono nati in Emilia Romagna alla fine degli anni novanta,e adesso con la crisi sono sbocciati ovunque,
Per lo piu’ sono famiglie con bambini,insegnanti,medici,impiegati,ma anche studenti e giovani al di sotto dei 30 anni e operai che han fatto la scelta alimentare e politica di non nutrirsi piu’ dalla
grande distribuzione, e scelgono cosa e come mangiare a partire dal seme e dalla terra,famiglie consapevoli della crisi che stiamo vivendo e capaci di reagire a questa in modo,solidale e culturale,persone che scelgono il giusto grano per il loro pane.l’olio bono,il vino e anche il mio spettacolo.
Da allora,tramite il libro (Orti Insorti – ed stampa alternativa) e il passaparola tra i G.A.S. ho iniziato queste tournè
“ a tutto gas” appunto.
Loro hanno deciso di nutrirsi di Orti Insorti e io ,accettando , di nutrirmi di loro,di questo pubblico,bello genuino e familiare che abitualmente non va a teatro,ma compra da due anni puntualmente e in tutta Italia, una o piu’ volte al mese lo spettacolo Orti Insorti come se fosse pane:il loro pane,il mio pane.
“Fa che dovunque io vada,li’ sia casa,sia pane, sia bere sia sedia.”
Appena arrivo sono accolta al desco come in casa,talvolta si mangia insieme in molti ad una stessa tavola,in una sede di quartiere o in un circolo A.R.C.I,
o in un podere della filiera corta,poi inizia il vino,la musica,le parole,basta una sedia,un tavolo e un prato o l’aia.
Il pubblico il mio pubblico,quello che ha scelto, in una o piu’ riunioni,di comprare lo spettacolo lo ha scelto come se fosse un prodotto alimentare,teatro da mangiare e da condividere, alcuni avevano letto il libro,altri avevano visto lo spettacolo e lo han proposto identificandosi nel Nonno Pompilio che lui: “ Non ha mai comprato un cavolo,per davvero,comprava solo lo zucchero,il sale,il csffè e il baccalà na ‘volta l’anno alla fiera d’agosto doppo la trebbiatura e se gli avanzava qualche soldo pure l’ombrello e un paio di scarpe a ruota : un anno a uno e un anno a all’altro dei figlioli.”
Altri hanno sentito parlare dello spettacolo dai contadini dove io andavo a fare le mie “ Veglie “,e loro a comprare l’olio o il cacio,e ne hanno parlato ai loro G.A.S. poi si sono tassati con una cena di autofinanziamento
per comprare Orti Insorti,e per loro,fedeli abbonati, c’è un prezzo speciale.
In questa bella rete diffusa in tutta Italia (www.retegas.org) da Aosta alla Sicilia vedo gente che si riconosce nel mio narrare, e che in una riunione per la scelta o lo smistamento delle verdure dove i volontari preparano i sacchi per ogni gasista,fanno comunità toccando temi
etici ,politici e sociali, dalla scuola all’inquinamento (G,A.S, NO GAS) al teatro, tutti riuniti davanti a una torta alle carote assolutamente bio o a biscotti fatti in casa con farina di grano della filiera corta.La sede del g.a.s è un po’ come una piazza-mercato soprattutto nelle grandi città dove è difficile incontrarsi e scambiarsi opinioni.
E cosi’ grazie a queste energia alternative: Il popolo dei g.a.s. ,Orti Insorti vive,e vivo anche io, grazie a loro del mio teatro e delle mie parole,
cosa che mi sembra incredibile con i teatri che chiudono e i festival che saltano.
Mi sento grazie a loro che mi sostengono in questa impresa, portavoce di un teatro davvero resistente,una moderna cantastorie che fa del teatro il suo pane.
“Carmina dant panem” oso dire , contraddicendo la massima usata dall’ Ariosto e dal Petrarca
“ Carmina non dant panem” che esprime la difficoltà di trovare lavoro e denaro per quelle persone che scelgono l’arte come lavoro per vivere.
Per me con Orti Insorti è“ Carmina dant panem”, grazie a tutte le numerose associazioni culturali ,ai centri sociali riconvertiti in mercati, ai direttori e agli insegnanti delle scuole che hanno l’orto e che mi chiamano a fare lo spettacolo, al movimento Campi Aperti di Bologna,all’associazione Samarcanda per l’iniziativa + Futuro in provincia di Belluno,al collettivo Gustonudo di Bologna, ai soci di Buon Mercato di Corsico ai ragazzi de “Il pane e le rose” del centro di economia etica e solidale del comune di San Giuliano Milanese,alle ragazze dell’associazione Namastè che hanno organizzato la rassegna “Mangiare è un atto agricolo” a Locate Triulzi sfidando la bufera di neve, e a tutti gli altri sparsi nella penisola,e ultimo ma non ultimo
al distretto di economia solidale della Brianza in provincia di Monza che ha adottato un capo di grano dove ci sarà la prossima replica di Orti Insorti il 23 Maggio
Sono una moderna cantastorie
che vorrebbe muoversi per le campagne in groppa al cavallo o all’asino e invece gira su una vecchia ford .
La prossima replica di "Orti insorti" sarà il 23 Maggio alle ore 18:30 a Mezzago (MB) in occasione della settimana dell’agrobiodiversità organizzato da Retina Gas Brianza in conclusione dell'iniziativa "Il mondo nel piatto, la vita nei campi storie di terra, cibi e contadini" Una serie di incontri e di eventi per capire e condividere l'importanza di preservare e "coltivare" la biodiversità agricola .
Lo spettacolo si svolgerà sull’aia di un contadino coltivatore biologico presso l’azienda agricola Scarabelli l’ingresso è a offerta libera e i G.a.s. porteranno da Mangiare e a fine spettacolo merenda sull’aia.
INFO: 338 2871854 www.acra.it
Elena Guerrini
Manciano 08-05- 2010
"Non ti fidare del governo,di nessun governo.
E abbraccia gli esseri umani.
Nel tuo rapporto con ciascuno di loro riponi la tua speranza politica.
Approva nella natura ciò che non capisci e loda quest' ignoranza, perchè ciò che l'uomo non ha razionalizzato non ha distrutto.
Fai le domande che non hanno risposta. Investi nel millennio.
Pianta sequoie. Sostieni che il tuo raccolto principale è la foresta che non hai piantato e che non vivrai per raccogliere.
Afferma che le foglie quando si decompongono diventano fertilità.
Chiama questo "PROFITTO". Una profezia così si avvera sempre.
Poni la tua fiducia nei 5 centimetri di humus che si formeranno sotto gli alberi ogni mille anni".
Wendel Berry
(manifesto del contadino
impazzito.trad. Giannozzo Pucci)
RIFERIMENTI INTERNET E BIBLIOGRAFICI
www.avegliateatroabaratto.blogspot.com
www.ilblogdielenaguerrini.blogspot.com
www.venti098.it
www.altromercato.it
www.namastequo.it
www.sbarcogas.org
www,campiaperti.org
“Frontiere di teatro civile” Letizia Bernazza ed.Editoria e spettacolo
“Il popolo dell’economia solidale”
Alla ricerca di un’altra economia “ Davide Biolghini ed. Emi
“Orti Insorti “ Elena Guerrini ed.Stampa Alternativa
“ Il teatro vicino alla terra” Gabriele Bindi AAM terra nuova Agosto 2008
“La cultura insorge e canta le vecchie culture” Giuseppe Ortolano
IL VENERDI di Repubblica
22 agosto 2008
“ Nell’orto di Elena Crescono pagine di vita contadina” Laura Antonimi
Corriere della sera
(Firenze)
6 Gennaio 2010
“ Grana e lambrusco per entrare. Al Museo Cervi
torna il baratto” Severo Marco
La repubblica (Parma) 14 Luglio 2009
“Andiamo tutti a Veglia da…
a Manciano dove il tetaro si fa paese” Federico Raponi Liberazione
23 settembre 2008
“ I giorni del cibo” Massimo Marino Corriere della sera
(Bologna) 24 Aprile 2010
"Non ti fidare del governo,di nessun governo. E abbraccia gli esseri umani.
Nel tuo rapporto con ciascuno di loro riponi la tua speranza politica.
Approva nella natura ciò che non capisci e loda quest' ignoranza,
perchè ciò che l'uomo non ha razionalizzato non ha distrutto.
Fai le domande che non hanno risposta.
Investi nel millennio.
Pianta sequoie.
Sostieni che il tuo raccolto principale è la foresta
che non hai piantato , e che non vivrai per raccogliere.
Afferma che le foglie quando si decompongono diventano fertilità.
Chiama questo "PROFITTO".
Una profezia così si avvera sempre.
Poni la tua fiducia nei 5 centimetri di humus che si formeranno sotto gli alberi ogni mille anni".
Wendel Berry
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